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MISSION
il Safeguarding
La AICS Verona, sempre assolutamente operativa nel trovare soluzioni, ha cercato e suggerito la figura adatta e disponibile a questo compito nella dottoressa Elisa Firinu, psicologa in Verona.
Quindi Elisa Firinu dal 1 luglio 2024 è il nostro Re_cavid, ed a lei ci si dovrà rivolgere alla bisogna al telefono: 344 196 3665.
mail per segnalazioni safeguarding: safeguarding.aicsvr@gmail.com
Diamo il benvenuto a questa nuova figura, nostro garante di qualità relazionale.
Nella riforma dello sport 2024 ci sono molte adempienze in più a carico delle ASD.
Una di queste è il SAFEGUARDING.
La normativa è scritta nel peggior burocratese possibile, pertanto vi faccio un riassunto in linguaggio popolare:
Lo stato italiano teme che i bambini vengano discriminati, maltrattati, umiliati, vessati dagli allenatori sportivi.
Una volta c’era il “telefono azzurro” adesso c’è sta nuova legge che lo sostituisce con il "RE_CAVID" (non è covid ma cavid, e non è il Re David di Israele, eh si… la fantasia nel trovare nomi ridicoli è immensa da parte dei funzionari dello stato).
Il re_cavid è una persona che funge da guardiano da ispettore e da inquirente in casi di maltrattamenti eccetera.
Questa persona NON deve fare parte in nessuna maniera del club, e dunque non può essere un volontario, ma un professionista del settore (avvocato o psicologo), che deve essere pagato.
Il Re-Cavid deve essere facilmente reperibile da chiunque avesse bisogno, e fare almeno una visita a semestre, agli allenamenti per osservare l’operato degli allenatori, concordata col club, più alcune a sorpresa senza essere visto. Insomma un vero e proprio detective dei maltrattamenti psicologici sui minori. E nel caso riscontrasse irregolarità, è suo compito rimediare, richiamando all’ordine le persone non in linea con un operato corretto.
La cosa è seria, perché le ricadute possono essere oltre che di diritto civile, anche penale!!
L'esigenza legislativa nasce in seguito allo scandalo sulle pressioni psicologiche che hanno indotto ad anoressia alcune ragazze, di sport come la ginnastica artistica dove la magrezza è un valore assoluto, o del calcio dove spesso viene insegnata la violenza o discriminato "il brocco".
Cose che esistono altrove, e voi siete fortunati a fare parte della Rollershow ci siamo attrezzati solo per obbligo, ma abbiamo la presunzione di credere che non ne avremo mai bisogno, poiché mai si sono verificati casi nel nostro ambiente…
Ma vi sono anche enormi benefici
Il safeguarding è una incombenza giuridica pesante per le associazioni sportive ed è anche una spesa! Però una crisi può essere trasformata in opportunità.
il lato positivo, anzi, fantastico che porta al sorriso, di questo “safeguarding” ed è che finalmente avremo uno strumento imparziale e competente, per dissolvere le matasse spesso intricate dei rapporti umani che ogni tanto si incrinano, fra allenatore, dirigenti e genitori nella fattispecie dell’agonismo, ambiente nel quale il desiderio egoico di prevalere e vincere ad ogni costo, prende delle pieghe indegne, nonostante gli enormi e competenti sforzi della dirigenza di evitare queste devianze.
Sono episodi rari, ma più o meno ogni quinquennio, accadono, e portano sofferenza per tutti, fonte di declino dei rapporti e passa anche la voglia di lavorare.
Ma cos'è che può succedere?
Capita che alcuni genitori si aspettino dei privilegi, come “premio” per risultati sportivi del figlio (che quindi secondo loro andrebbe seguito più dei compagni), o prestazione di volontariato (ma se per del volontariato, vuoi in cambio qualcosa, non è più volontariato, ma ricatto… o no?!?).
Peccato per loro che un caposaldo della politica interna ASD Rollershow è proprio la totale uguaglianza di trattamento per tutti, nessuno escluso e con linea dura!
Costoro delusi nelle aspettative, cominciano a spendere molte energie per trasformare un tema di interesse prettamente personale, a una “causa comune” per cercare alleati in altre famiglie del club, da scagliare contro l’operato della dirigenza, creando disarmonia e disfattismo.
Strumento principe di questo atteggiamento è il pettegolezzo.
Da oggi, non è più ammissibile, ne pettegolezzo, ne costruzione di castelli in aria, perché esiste uno strumento istituzionale, di legge, professionale per risolvere queste controversie.
Da oggi, chi ha un tarlo, contro lo staff potrà rivolgersi direttamente al RE_CAVID, ovvero la dottoressa Elisa Firinu, la quale, prenderà in mano il caso e dopo indagine appropriata, arrivare ad un arbitrato della controversia.
Da oggi se qualcuno avrà qualcosa da da dire, lo dica a lei, o taccia per sempre!