che cosa è la FISR?

FISR è l'acronimo di Federazione Italiana Sport Rotellistici, che è l'ente riconosciuto dal CONI, comitato olimpico nazionale e Ministero dello Sport, per gestire le attività agonistiche di quegli sport  in cui si usano attrezzi con le rotelle, quindi inclusi anche skateboard e monopattini di tipo "scooter".

Fino a pochi anni fà si chiamava FIHP (federazione italiana hockey e pattinaggio), ma con una svolta epocale il consiglio federale ha deciso di cambiare nome, per poter evincere che lo skateboard di fresca nomina a sport olimpico (l'unico dell'intera FIHP) fosse implicitamente una disciplina di questa federazione.

Di fatto è dunque "la federazione" di circoli rotellistici più grande ed importante, e a lei ci si riferisce quando si parla di "attività federale" per partecipare alle quali è necessario sborsare dei quattrini in balzelli (quando non vi sono editti speciali di aiuto per emergenza covid che cambiano drasticamente il quadro): fra i 200 e i 300 € all'anno per il club (tra tasse di affiliazione e di tesseramento del corpo dirigenziale), e poi un tot a testa per ogni atleta tesserato a seconda dell'età... non è finita... perchè per ogni atleta è previsto il pagamento della quota per ogni disciplina che vuole fare: ad esempio, se volessi partecipare ad una gara di velocità, ma ho il tesseramento iscritto nella voce freestyle dovrò pagare quota doppia, se voglio fare anche una gara di Alpine slalom (vabbè ... l'unica che propone la FISR all'anno che è il campionato italiano), dovrò pagare il triplo... il quadruplo se mi balza l'idea di voler fare anche downhill. Insomma agire in ambito federale è complicato, per non parlare delle scartoffie extra (mangia tempo) che si deve sobbarcare il club.

In contrapposizione all'attività federale c'è quella EPS (e anche qui il club esborsa delle tasse ma in quantità molto più ragionevole della FISR soprattutto in relazione ai servizi erogati).


EPS sta per "Ente di Promozione Sportiva", e sono delle associazioni nazionali, anche esse riconosciute da CONI e stato, dal quale percepiscono i contributi, che si occupano di promuovere l'attività fisica a livello basico, per fare sì (in pratica) che i ragazzini italiani invece che stare rintanati in casa a fare la muffa sul telefonino o TV, trovino l'occasione di fare sport e muoversi e crescere sani, senza necessariamente essere dei campioni (mentre la funzione di una federazione è quella di cercare e formare campioni sportivi).

Gli EPS di fatto riempiono un vuoto lasciato dalla scuola dell'obbligo che si occupa dell'aspetto salute fisica e mentale dei ragazzi in maniera così marginale da essere indecorosamente al di sotto dei minimi indispensabili ad una sana crescita, ponendo l'ora di educazione fisica come marginale, priva di importanza in pagella e con solo 2 ore settimanali... quando il minimo sindacale di movimento organizzato per un ragazzino dovrebbe essere di due ore al giorno!!!


Lo stato italiano è campione del mondo in "ufficio complicazione affari semplici" e dunque invece che fare sport a scuola (con garanzia quindi che tutti si muovano), come in paesi meglio strutturati come Giappone, paesi anglosassoni o nord europei, ha preferito dare dei fondi a delle associazioni nazionali chiamate EPS piuttosto che rivolgere questi fondi alla scuola per una riforma dello sport scolastico. 

Si può pensare che in origine questa modalità fosse stata prediletta per motivi di partito, infatti spesso un EPS nasceva con preciso orientamento politico, così da poter meglio "indottrinare" i giovani elettori del futuro, o soprattutto poter dare delle poltrone a membri del partito... Fortunatamente con la caduta della prima repubblica questo malcostume è quasi decaduto e comunque non sono nati più EPS nuovi.

Tutto questo, visto dagli occhi di uno straniero in cui non vi sono queste dinamiche è una follia... è grottescamente divertente ammirare gli sguardi straniti di francesi, svizzeri, americani che fanno quando gli si racconta le nostre dinamiche gestionali.

In un paese con una gestione seria dello sport, il pattinaggio basico settimanale di un'ora (ovvero quello che fà la maggior parte dei nostri soci) si farebbe durante l'orario scolastico a scuola, e poi l'attività agonistica si farebbe così come ora ma solo in ambito federale.

Invece no... da noi ci sono i campionati federali, e poi i campionati AICS, UISP, LIBERTAS... (vi dice niente questo nome?... a quale partito politico avrebbe mai potuto appartenere questo EPS?), e addirittura esistono gli EPS ecclesiastici come "circolo noi" o quello dei missionari Comboniani... ognuno dei quali organizza i suoi campionati.

La cosa prende una piega ancora più grottesca se consideriamo che gli EPS legalmente riconosciuti in Italia sono circa una ventina !!!!!!!

Non tutti questi organizzano campionati di pattinaggio, però qualcuno si.

Tutti o quasi i club sportivi si affiliano alla propria federazione di appartenenza (FISR nel nostro caso) e poi a un EPS a scelta.

Questo perché di norma, o sicuramente nel caso nostro delle rotelle, la federazione si occupa prevalentemente dei campionati propriamente detti ad alto livello, sia regionali che italiani, e della squadra nazionale, che seleziona e gestisce... compresa quella di skateboard che andrà alle prossime olimpiadi di Tokyo.

In ogni nazione del mondo esiste la sua rispettiva federazione, e tutte confluiscono in quella mondiale che si chiama "World Skate" (fino a due anni fà si chiamava FIRS). Dunque per poter fare attività internazionale ufficiale occorre essere tesserati alla FISR per forza.

In poche parole la FISR si occupa dei campioni, al fine di vincere medaglie internazionali, e non di far pattinare tutti al fine di acquisire equilibrio e abilità motorie... a questo ci pensano gli EPS, o meglio i club, che però possono trovare in un EPS appoggio burocratico e pratico, avendo questi dei comitati provinciali comodi e operativi che la federazione non ha (li ha ma non hanno nessuna forza di supporto).

Si aggiunga anche che la federazione ha delle carenze rispetto agli EPS in termini assicurativi. Sia gli atleti, che dirigenti che allenatori hanno una assistenza legale e infortuni decisamente migliore affiliandosi con AICS e dunque capita anche il fenomeno in cui ci sono club che si affiliano in AICS ma poi non partecipano alla sua attività prediligendo solo quella federale, ma lo fanno solo per la migliore polizza assicurativa.


Quindi come fa un EPS a spingere l'attività sportiva di base, quella dei "non professionisti"?

Diverse cose... in primis aiuta i circoli come il nostro a livello logistico e burocratico, avendo una sede fisica dove poter immagazzinare attrezzatura comunitaria: ad esempio l'arco gonfiabile AICS che spesso usiamo alle nostra manifestazioni, è depositato al comitato di Verona e lo possiamo prendere in prestito quando ci serve, e così anche per il podio, medagliette ed altro. E poi corsi di formazione per istruttori e dirigenti, consulenza fiscale... un sacco di roba insomma. Guai se non ci fosse.

Inoltre un EPS indice attività, ovvero delle manifestazioni a carattere dilettantistico o addirittura da principianti, come campionati "minori" più semplici, in tutto... regole, ostacoli, distanze, misure.

Teoricamente dunque, un bambino che ha iniziato a pattinare da poco farebbe attività EPS, in attesa di diventare bravissimo e dunque agonista in federazione.


Ancora gli EPS sono più liberi, meno ferruginosi della FISR e possono dare carta bianca a persone dotate di inventiva e motivazione, per fare esperimenti ed innovazione, e così capita come nel caso del pattinaggio in AICS che ci siano campionati in discipline (eppure molto amate e gettonate dai ragazzi con numeri spesso superiori a quelli federali) che la FISR ancora non riconosce o che nemmeno sa che esistono, come ad esempio: salto in lungo, skate slalom indoor, rollercross a staffetta/relay, Rollerball... dei vuoti federali riempiti da AICS, dove confluiscono anche atleti di alto rango a confrontarsi, non potendolo fare in federazione su queste specifiche ma amate discipline. Tra le altre a differenza FISR in AICS quando hai fatto un tesseramento sei a posto, e puoi fare un campionato di velocità come di Rollerball o qualsiasi altro sport a rotelle con la stessa tessera (molto più comodo per chi vuole sperimentare varie modalità).


Si è creato dunque il curioso caso in cui un EPS come AICS (associazione italiana cultura e sport), ha raggiunto nel pattinaggio freestyle numeri di partecipanti e appuntamenti molto più alti della federazione stessa che si limita a proporre due gare all'anno (campionato regionale e coppa Italia) e poi solo per chi si classifica alle selezioni (quindi il 50% dei pattinatori di ogni regione), i campionati italiani, e l'elite esclusiva di questi, nella categoria senior, la possibilità di fare i campionati mondiali (con la FISR che interviene economicamente a copertura delle spese di trasferta per gli azzurri).

Un po' scarno come programma annuale se non sei un'azzurro... e poco invitante per un atleta agonista vero, che si allena 12 mesi l'anno.


Quindi per fare un riassunto, nel freestyle la federazione offre gare di alto livello dove confrontarsi con tutti i migliori e conoscere il proprio esatto livello nazionale... ma col contagocce.

Riempie questo buco l'attività EPS con UISP e soprattutto AICS che oggi come oggi, surclassa in appuntamenti e iniziative il mondo roller, da poco tempo anche a livello regionale, avendo proposto per la prima volta come esperimento in Veneto un campionato regionale freestyle OMNIUM (a punti tipo gran premio su tutte le discipline, per premiare l'atleta più completo) fatto di almeno 6 tappe a crescere. Oltre che un campionato provinciale e regionale di Rollerball. E la stessa cosa accade nel pattinaggio artistico, dove alla rassegna nazionale AICS ci sono molti più atleti che al campionato italiano FISR.

Il nostro club in origine era affiliato UISP, ma nel 2015 ha scelto di passare in AICS proprio per la grande offerta di eventi e attività.


Purtroppo il successo di AICS ha creato una sorta di rivalità piuttosto aspra con FISR. I due sulla carta collaborano ed hanno proprio una "convenzione scritta", ma nei fatti si comportano come due "ditte concorrenti" che si soffiano i "clienti".  In assenza di queste astruse dinamiche, lo sport del roller avrebbe le potenzialità per esplodere e diventare popolare nella pratica, più di tanti altri, ciclismo compreso. Ma recentemente in AICS c'è stato un cambio di vertice alla coordinazione nazionale, con Cinzia Catenacci in sostituzione del dimissionario Ivano Milazzo, la quale nella sua visione ha manifestato l'idea di cercare una collaborazione fattiva con FISR e collaborare, se questo progetto dovesse avere successo potremmo assistere ad uno sviluppo interessante.

Un esempio della convezione fra AICS e FISR è che il campionato italiano può essere indetto solo dalla FIRS, mentre AICS può indire il campionato (o meglio, la rassegna) Nazionale.

Dunque chi vince il campionato AICS non puo dire di essere campione italiano, ma può dire di essere campione nazionale... si avete letto bene... è una sciocchezza indicibile... questi perdono tempo sulle precisazioni lessicali che sanno solo loro e che la gente non capirà mai, invece che organizzare insieme delle cose molto più fiche, come ad esempio delle gare promozionali dai quali selezionare i ragazzi più abili per fare (scalando le classifiche) la finale federale.

Comunque, l'attività ASD Rollershow si rivolge questa stagione soprattutto alle attività AICS. 

per il motivo che c'è molta offerta di eventi nel Veneto, con trasferte accettabili e discipline divertenti, nonché un maggior agio burocratico e spese minori.

Non disdegna però anche l'idea dei campionati regionali FISR, dai quali poi ricavare i selezionati per partecipare ai prossimi "Roller games" di Riccione, (covid permettendo) una sorta di olimpiade nazionale di tutte le discipline federali, un evento immenso che coinvolgerà 7000 atleti .

ASD Rollershow vuole esserci, e ci sarà, ma per forza di cose con una rappresentanza inferiore a quelle cui si è abituati per diversi motivi. Analizziamoli in un articolo apposito.

1) i bambini delle elementari (giovanissimi ed esordienti) non fanno il campionato italiano, ritenuto troppo esasperante per bambini piccoli, ed in sua vece viene proposto il "trofeo Tiezzi" una gara a cui partecipano tutti i bambini d'Italia selezionai ai rispettivi campionati regionali. Di fatto è un vero e proprio campionato d'Italia per mini pattinatori prodigio, ma il vincitore non può fregiarsi del titolo di campione italiano, ne tantomeno riceve una medaglia d'oro.

Resta per il momento da capire se anche il trofeo Tiezzi, sarà inserito nei roller games oppure avrà una sede diversa.


2) Ai roller games, si accede per eliminatorie regionali, pertanto prima dobbiamo partecipare ai regionali FISR e poi, vedere chi di loro accede. Podio escluso che accede di diritto, vengono eliminati il 50% dei concorrenti restanti. Non possiamo sapere in quanti dei nostri passeranno il turno, anche se stiamo lavorando in allenamento e con strategie di club per farne passare il più possibile.


3) Ci sono alcune discipline emergenti della FISR i cui numeri sono esigui pertanto si accede direttamente senza selezioni, come baby downhill e Alpine slalom (gare che nella fattispecie si terranno a San Marino) o lo skate cross.

I ragazzi non qualificati ai regionali, potrebbero trovare in queste discipline l'occasione di poter partecipare a questo evento storico (i primi roller-games nazionali di sempre), ed avere caro un ricordo eccezionale per tutta la vita e poter dire "io c'ero!"

Quindi non è detto che per forza dobbiamo tenere fuori dei ragazzi da questo evento, ed inoltre anche i qualificati nel freestyle potranno partecipare a queste gare di San Marino.


4) i costi. Partecipare ai rollergames consiste nel dormire sulla costa adriatica qualche giorno (a seconda di quando cade il giorno della gara di ognuno). Lo scorso anno per i campionati italiani FISR di Pordenone ci siamo organizzati alla perfezione, spendendo niente in un appartamento con cuoca e cucina (30 euro al giorno per tre giorni compreso di tutto: vitto, alloggio, iscrizione e viaggio), ottimizzando col rollerbus anche una gita in Slovenia ed una esibizione). Confidiamo di avere una buona capacità organizzativa per poter riproporre qualcosa di analogo (e con San Marino la gita all'estero è assicurata anche quest'anno).

Tuttavia stare fuori qualche giorno tra viaggio e tutto, comporta un impegno che non tutti sono disposti a fare. E comunque c'è anche da fare i vari tesseramenti extra.


Staremo a vedere insomma.

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